mercoledì 25 maggio 2016

Le reali cause del Riscaldamento Globale


No, non è Lercio. All'Università di Melbourne si è tenuto di recente un "suggestivo" convegno, destinato a stravolgere per sempre le origini e le cause del cosiddetto Global Warning. Scordiamoci le emissioni di anidride carbonica delle nostre auto e mettiamo da parte la cacca delle mucche. Il riscaldamento globale sarebbe prodotto dalla... islamofobia!
Sì: secondo Ghassan Hage, nientepopodimeno che docente di "Future Generation" all'Istituto di filosofia e antropologia di questa università australiana, l'islamofobia sarebbe oggi la principale forma di razzismo (dopotutto l'antisemitismo colpisce soltanto una quindicina di milioni di persone in tutto il pianeta). E fin qui, passi pure (ma anche no).
Ciò che lascia fra l'attonito e il divertito, è il nesso offerto: l'islamofobia cagionerebbe il riscaldamento globale per ben tre ragioni. Nelle parole dell'autore: «come intreccio di due crisi, metaforicamente connesse, con l'una essendo fonte di immagini per l'altra, ed entrambe avendo origine da forme coloniali di accumulazione capitalistica. Il dibattito propone un quarto modo con cui connettere i due fenomeni: un'argomentazione secondo cui entrambi discendono da un analogo modo di essere al mondo - una specie di invischiamento - in quella che genericamente viene descritta come "addomesticamento generalizzato"».
Bene, potete smettere di trattenere il respiro. Prima di sghignazzare, considerate che il nostro professor Hage è passato per Harward, e risulta autore di diverse pubblicazioni; fra cui quella che sta per essere data alle stampe ("Is Islamophobia Accelerating Global Warming?") risulta la più ghiotta, per gli amanti del genere Comedy.
Il convegno risultava ad accesso libero e gratuito. Peccato. Se questi buontemponi rimanessero a casa, anziché scorazzare in giro per il mondo, il surriscaldamento ne beneficerebbe...

P.S.: Manco a dirlo, Ghassan Hage si è "distinto" in passato per aver promosso il boicottaggio dello Stato di Israele. Il quale, secondo l'eminente studioso, sarebbe la causa unica dell'instabilità in Medio Oriente. A sua parziale discolpa, la circostanza per cui all'epoca la guerra civile in Siria non era ancora deflagrata, la Libia non s'era ancora dissolta, l'Iran non minacciava il mondo con il suo programma atomico, Yemen e Bahrein erano ancora stabili e l'Iraq non era un protettorato degli ayatollah.

2 commenti:

  1. noi italiani che diamo addosso, a torto o a ragione, alle nostre università possiamo amaramente consolarci con il degrado di altre accademie che annoverano nei loro ranghi personaggi inutili come questo Hage

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  2. Questa è davvero troppo bella. Ma forse è una questione di patafisica quantistica che non possiamo comprendere.

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