domenica 30 agosto 2015

La Pallywood della famiglia Tamimi

di Thomas Wictor*


È chiarissimo ciò che è avvenuto: i palestinesi hanno spedito i loro bambini e le rispettive mamme per fabbricare una propaganda antiisraeliana. Hanno lanciato pietre contro un soldato israeliano, l'hanno privato della maschera antigas, e l'hanno assalito.
Quando questi ha intercettato un lanciatore di pietre, la massa lo ha assaltato, l'ha morso e immobilizzato.








Si tratta del ripugnante clan Tamimi, che approva l'uccusione dei propri figli fino a quando il biasimo ricade sull'esercito israeliano. Bilal Tamimi ha caricato il video in alto. Ecco un estratto del commento che l'ha accompagnato:

«Siete degli stupidi, e la vostra stupidità è senza fine. Non abbiamo bisogno di riprese farlocche per dimostrare che i sionisti sono violenti, perché altrimenti ne fabbricheremmo a migliaia. Siete arrabbiai perché le nostre donne orgogliose hanno infranto la leggenda dell'esercito imbattibile. FORSE lo sembrano, ma non a Nabi Saleh. Qui siamo invincibili. Siamo quelli che spezzano il mito del Sionismo. Non hanno ancora visto niente e devono aspettarsi di conoscere l'inferno che i Tamimi sta preparando per loro. All'inferno Israele e il suo esercito. All'inferno col Sionismo e i suoi seguaci».

Questo è assolutamente ridicolo. I Tamimi hanno attaccato il soldato israeliano perché erano perfettamente consapevoli che non avrebbe mosso un dito. Ascoltate il giovane Tamimi strepitare come una ragazzina: il soldato l'ha soltanto bloccato, ma dalle urla sembrerebbe che sia torturato a morte. Ogni palestinese nel video recita una precisa parte: urlano e scalciano come bambini viziati.
Gli "attivisti" sostengono che il ragazzo non avesse fatto niente, e che il soldato l'ha aggredito, gli ha puntato contro un'arma, lo ha colpito: tutte bugie paternalistiche. Questo quadro sintetizza magistralmente i valori deviati della cultura palestinese:


Il lanciatore di massi urla come se sia sottoposto a castrazione, il suo soccorritore sulla sinistra si sforza di piangere mentre osserva l'obiettivo, una donna vestita di nero scuote le sue guance, mentre una sua emula cerca di strappare le guance del soldato, mentre sullo sfondo si scorge un fotografo intento a riprendere la scena. E gli attivisti pretendono di dimostrare che il ragazzo non stava facendo nulla.
Adoro questa foto:


«Non mi toccare la faccia! mi rovinerai il primo piano!»
Questa che segue è anche migliore: una signorina Tamimi, sulla destra, solleva le braccia ma recita molto male: il volto è chiaro e disteso e non tradisce alcun timore malgrado l'atteggiamento del soldato.


È tutta una farsa ridicola, malrecitata da un circo ambulante.

* Fonte: The death of Palestinian perversity.


Che altro aggiungere alle parole di Thomas Wictor? Che si è trattato di una interpretazione a tratti magistrale, a tratti patetica, degna di una recita scolastica; che il soldato israeliano - ammesso e concesso che tale sia, indossando una uniforme dalle dubbie sembianze ufficiali - è stato quantomeno incauto ad avventurarsi solitario in questa disputa; che, nel caso, è caduto in una trappola mediatica che contemplava lo schieramento massiccio di giornalisti e cineoperatori facilmente identificabili; che suona strano che la nostra Shirley Temper ripetutamente si rivolga in inglese al soldato («my brother, my little brother!»), a favore di camera; che non dovrebbe indignare l'opinione pubblica la presenza di un minorenne su una scena simile, essendo ragazzini di età ben inferiore addestrati da Hamas alla guerra nella Striscia di Gaza; e che questa astuta messinscena giunge non a caso in concomitanza con la visita trionfale di Netanyahu in Italia.
Soprattutto, dimostra come gli odiatori professionali di Israele bramavano un'occasione simile per riversare tutto il loro astio, frustrati da diversi insuccessi. Strano che gli adoratori della pace abbiano da commentare la moralità di un intero esercito, a fronte del comportamento di un soldato il quale, aggredito, non ha mosso un dito nei confronti della massa inferocita; mentre nulla hanno da ridire nei confronti di un esercito che non lontano da qui, ha trucidato oltre 300 mila persone. Per l'Occidente, ieri, è stata una bancarotta morale per cui deve essere grato alla Pallywood della famiglia Tamimi.


Aggiornamento delle 11.50. Scrive Yannis Ikonomou sulla sua pagina Facebook:

È comparsa su Euronews, sulla BBC, dappertutto: la prova di quanto sia malvagio Israele e il suo intero esercito. In questo mondo profondamente antisemita si è trattato di una frode molto facile da piazzare.
Diamo però un'occhiata a queste immagini: nelle prime tre foto si vede all'opera il gruppo dei mistificatori. Sono gli stessi che in seguito festeggiano. Notate in particolare la ragazzina con la maglietta verde e il ragazzo col braccio fasciato che sembrava stesse per essere arrestato dal soldato dell'IDF, che nelle immagini finali compare in pantaloncini rossi.
Onde celare le caratteristiche dei soldati dell'esercito gli hanno fatto indossare un passamontagna, che l'IDF non utilizza mai in circostanze simili; e non parliamo dell'accento arabo palestinese.
Capite? CAPITE?
Il "soldato israeliano" in realtà è lo stronzo palestinese che si scorge in pantaloncini rossi.
Brava Euronews! brava BBC! congratulazioni eroica resistenza palestinese: con questo trucchetto a buon mercato siete riusciti a far odiare Israele ancor di più.







Nessun commento:

Posta un commento