sabato 27 dicembre 2014

Vendere case ad ebrei è punibile con la morte

In un recente articolo, Reuters ha documentato l'esistenza di un cospicuo numero di arabi israeliani, che vivono nei quartieri a maggioranza ebraica di Gerusalemme. Ovviamente, non è proprio così che si è espressa l'agenzia di stampa a proposito della località di residenza: Reuters parla di «insediamenti ebraici nelle terre occupate di Gerusalemme Est». L'articolo si sofferma anche sul fatto che di recente alcuni arabi abbiano abbandonato questi luoghi per «l'escalation di violenze», come se i recenti attachi terroristici siano stati condotti a Gerusalemme contro arabi anziché contro gli ebrei.
Ma parte più cialtronesca dell'articolo si rileva quando si descrive il caso di un proprietario ebreo, che si è rifiutato di vendere il proprio terreno ad un arabo; il quale in seguito è riuscito ad entrarne in possesso servendosi di un intermediario ebreo. Quello che l'articolo non menziona è che, secondo il diritto vigente nell'Autorità Palestinese, gli arabi che vendono terre agli ebrei commettono un reato punibile con i lavori forzati se non con la morte. Riporta il Times of Israel:
In reazione alla vendita di un certo numero di abitazioni di prestigio palestinesi ad organizzazioni ebraiche nei quartieri orientali di Gerusalemme, il presidente dell'Autorità Palestinese Mahmoud Abbas ha inasprito le pene per i cittadini che vendono proprietà immobiliari agli israeliani.

Secondo l'agenzia ufficiale palestinese Wafa News Agency, lunedì Abbas ha disposto i lavori forzati per tutti quelli colti a vendere o locare terre a stati nemici o ai suoi cittadini.    

«Quelle anime malate che hanno vendute le terre o le case, o hanno favorito queste vendite, ai nemici del popolo palestinese, sono una massa di traditori della loro nazione e della loro religione», ha affermato il portavoce del Fatah Osama al-Qawasmi in una dichiarazione riportata da Wafa. «Si sono macchiati di vergogna e vilipendio in questo mondo e nell'Aldilà».

«Sarebbe preferibile morire che vendere il proprio onore, tradendo la terra più sacra al mondo, colorata dal sangue dei profeti e dei martiri», ha aggiunto. «Questi traditori sono destinati a morire fra mille umiliazioni».

Anziché far conoscere ai propri lettori questo atteggiamento, questo razzismo, Reuters preferisce inventare di sana pianta un atteggiamento analogo da parte degli ebrei, partendo da un singolo episodio isolato.
Ogni società ha al suo interno focolai di razzismo. Ma è accettabile che un'agenzia di stampa ignori il razzismo istituzionalizzato dell'Autorità Palestinese, soffermandosi invece su un singolo esempio per diffamare un'intera società? specie tenuto conto, come lo stesso articolo riconosce, che in diversi quartieri di Gerusalemme vive un considerevole numero di arabi: se esistesse un razzismo ebraico, come è stato mai possibile che gli arabi abbiano acquistato lì delle proprietà immobiliari?

Fonte: HonestReporting.

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