mercoledì 23 luglio 2014

Hamas ha affossato la "soluzione dei due stati"

di Alan M. Dershowitz*

Il proposito di Hamas di sparare razzi nella direzione dell'aeroporto Ben Gurion può aver posto fine alla prospettiva di una soluzione dei due stati. Che la decisione delle autorità di controllo di sospendere i voli da e verso Israele sia corretta o sbagliata, questo blocco non può essere tollerato da uno stato democratico che si basa con convinzione sul turismo e sugli scambi internazionali. Naturalmente è un crimine di guerra il colpire un aeroporto civile internazionale (l'unico di Israele, NdT), come Hamas ha deliberatamente fatto. Israele ha tutto il diritto di mantenere l'aeroporto funzionante, impiegando tutti gli strumenti a propria disposizione. Poiché Hamas ha sparato i suoi razzi da aree urbane densamente popolate, ciò comporterà ulteriori vittime civili.
È tutta parte della strategia di Hamas: colpendo i civili israeliani, e i voli internazionali dalle sue aree abitate, Hamas non lascia altra scelta ad Israele, che adottare un'azione militare che mette a repentaglio le vite di innocenti palestinesi. Ci saranno nuovi lutti, con Hamas che aumenta la posta. Qualunque stato al mondo farebbe quanto in suo potere per difendere il proprio aeroporto, che rappresenta la linfa vitale per l'economia. Hamas lo sa bene e incoraggia l'azione militare israeliana, che produrrà ulteriori vittime civili da mostrare al mondo, ottenendone la censura di Israele.
Cosa ancora più importante, il comportamento di Hamas di chiudere di fatto il traffico aereo internazionale israeliano, riduce considerevolmente la prospettiva di una soluzione di due stati. Israele adesso sarà ben più riluttante a cedere il controllo militare del West Bank, ancora più vicino al Ben Gurion di quanto sia Gaza.

Qualora Israele dovesse cessare l'occupazione militare del West Bank, subirebbe il rischio di un'assunzione di potere da parte di Hamas. D'altro canto, è quanto successo (nel 2005-2006, NdT) quando Israele abbandonò gli insediamenti civili e la presenza militare a Gaza: Hamas assunse il controllo, e iniziò a sparare migliaia di missili nei confronti delle comunità israeliane meridionali; al punto ora da essere riuscito a bloccare il traffico aereo da e per Israele.
Israele non può accettare l'eventualità di un'ascesa al potere da parte di Hamas nel West Bank, nonché l'attacco da parte di questi nei confronti dell'aeroporto Ben Gurion. Può anche essere che Israele acconsenta ad una soluzione di due stati, con la quale smantelli gli insediamenti civili in buona parte del West Bank, acconsentendo a scambi territoriali per mantenere aree dove gli insediamenti sono più consistenti. Ma Israele non potrà che mantenere il controllo militare dei confini di sicurezza, che si estendono fino al fiume Giordano. E non potrà che mantenere una sufficiente presenza militare nell'area, onde assicurarsi che ciò che accade oggi a Gaza, non possa accadere domani nel West Bank. Queste necessità militari non dureranno all'infinito: la presenza militare di Israele potrà essere ridotta se l'autorità palestinese eserciterà un effettico controllo del territorio, impedendo ai terroristi di usare queste aree per spedire missili e terroristi in Israele.

La nuova realtà posta in essere da Hamas, che provoca il blocco del traffico aereo internazionale da e verso Israele, non potrà non legittimare la richiesta israeliana di mantenere il controllo militare del West Bank in qualsiasi futuro accordo. L'opinione pubblica israeliana non accetterà mai un accordo che non include una presenza militare nel West Bank. Ha appreso la tragica lezione di Gaza e non consentirà di ripetere un simile errore. È improbabile che l'autorità palestinese accetti una simile condizione, benché dovrebbe. E ciò renderà molto più difficile il conseguimento di un accordo.
D'altro canto, questo era uno degli obiettivi dei missili di Hamas e degli attacchi perpetrati dai tunne: far deragliare un accordo fra autorità palestinese ed Israele circa una soluzione basata su due stati. Lo statuto di Hamas nega categoricamente questa soluzione, come la respinge l'ala militare di Hamas. Da questo punto di vista, Hamas ha vinto: nell'indirizzare i propri missili verso l'aeroporto Ben Gurion, Hamas ha affossato ogni realistica possibilità di pervenire alla soluzione dei due stati: non poteva consentirlo.

La comunità internazionale, che ha un interesse considerevole nel proteggere il traffico aereo internazionale dagli attacchi terroristici, deve sostenere gli sforzi di Israele di far cessare definitivamente questi attacchi. Se ad Hamas è consentito di bloccare il principale aeroporto di Israele, qualunque gruppo terroristico al mondo mirerà a fare altrettanto altrove. L'abbattimento dell'aereo civile malese sui cieli di Ucraina sarà soltanto la prima di tante simili tragedie. Attaccare la sicurezza dell'aeroporto israeliano equivale ad attaccare la sicurezza dell'intera aviazione mondiale. Quello che ha fatto Hamas è un avvertimento a tutta la comunità internazionale. Con i suoi sforzi di prevenzione degli attacchi di Hamas nei confronti del Ben Gurion, Israele sta lottando per l'intero mondo civilizzato contro coloro che vogliono bloccare il traffico aereo ad uso civile. Il mondo deve sostenere Israele in questa nobile lotta.


* Has Hamas ended the prospects for a two state solution?
su Gatestone Institute.

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