martedì 15 luglio 2014

A sorpresa il supporto va ad Israele, non ad Hamas

di Daniel Pipes*

Il recente attacco di Hamas nei confronti di Israele he prevedibilmente scatenato la congregazione di nazionalisti palestinesi, filo-islamici, sinistra e antisemiti che non vedevano l'ora di colpire Israele. Ma, a sorpresa, lo stato ebraico sta beneficiando di sostegno, o quantomeno di obiettività ed equilibrio da parte di fonti inimmaginabili:

- Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon: «Affrontiamo oggi il rischio di una escalation in Israele e a Gaza, con la minaccia concreta di una offensiva di terra, evitabile soltanto se Hamas smetterà di lanciare i suoi missili».
- Le forze di sicurezza libanesi hanno arrestato due persone per aver sparato razzi verso Israele.
- Le forze di sicurezza egiziane hanno sequestrato 20 razzi che stavano per essere contrabbandati a Gaza.
- Mahmoud Abbas, presidente dell'autorità palestinese, ha partecipato ad una "conferenza di pace" promossa da Haarez in Israele il giorno dell'inizio dei combattimenti*, e ha fatto infuriare Hamas per la disponibilità di continuare il dialogo con il governo israeliano.
- Il ministro degli Esteri giordano Nasser Judeh ha implorato Israele a "cessare immediatamente l'escalation", ma ha equilibrato questa affermazione chiedendo il "ripristino della piena calma, evitando di coinvolgere i civili, e il ritorno a negoziati diretti".
- Il presidente francese François Hollande ha fornito a Netanyahu il supporto più accorato fra tutti i leader stranieri, nel momento in cui ha garantito al leader israeliano che "la Francia condanna risolutametne gli attacchi" ai danni degli israeliani, esprimendo "la solidarietà della Francia per i missili sparati da Gaza. Il governo israeliano deve adottare tutte le misure necessarie per proteggere la popolazione dalle minacce".


Anche i media stanno mostrando un insolito equilibrio nei confronti di Israele:

- La BBC ha pubblicato un articolo, dal titolo "Sono accurate le immagini che provengono da Gaza?", che fa riferimento alle foto che dovrebbero evidenziare gli effetti degli strike aerei israeliani su Gaza, e che evidenzia come "alcune di queste immagini si riferiscono in effetti a Gaza, ma l'analisi di BBCTrending rivela che molte risalgono al 2009, e altre sono state prese dai conflitti in Siria e Iraq.
- Jake Tepper della CNN ha chiesto lumi all'ex consigliere legale dell'OLP Diana Buttu in merito ad una conversazione catturata ad Hamas, in cui si incoraggiano i civili a proteggere con il loro corpo le case dei leader dell'organizzazione terroristica. Quando la Buttu ha respinto la domanda argomentando che si trattasse di una accusa razzista, Tapper ha replicato: "non è razzismo, abbiamo le prove video. Questo non è razzismo, è verità".

Soprattutto, ma in modo meno clamoroso, i sondaggi di Rasmussen indicano che con una proporzione di 3 contro 1 (42 rispetto al 15%) i cittadini americani biasimano i palestinesi rispetto a quanti biasimino gli israeliani per il conflitto in corso. E questo è forse la statistica che più conta per quanto concerne il conflitto in Medio Oriente; forse più di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.



* Aggiornamento del 12 luglio 2014. Sapevo che Abbas avrebbe partecipato alla conferenza di Haaretz dall'articolo di Al Monitor linkato in alto, dove si legge "al culmine dei bombardamenti di Gaza dell'alba dell'8 luglio, il presidente dell'autorità palestinese Mahmoud Abbas ha sorpreso i palestinesi tenendo un discorso ad una conferenza di pace organizzata dal giornale israeliano Haaretz". Ma il giornalista Adi Schwartz mi ha corretto, scrivendomi che Abbas non ha presenziato alla riunione: "tutti i delegati palestinesi invitati, hanno boicottato la conferenza".

Aggiornamento del 13 luglio 2014. "L'Egitto spera che Israele annienti Hamas", scrive Khaled Abu Toameh per il Gatestone Institute. Ecco alcuni interessanti passaggi:

    Azza Sami, Al-Ahram: "Grazie Netanyahu. Che Dio possa concedercene altri, come te, in grado di annientare Hamas".

    Amr Mustafa, attore, rivolto al popolo palestinese di Gaza: "Dovete liberarvi di Hamas, e noi vi aiuteremo". Hamas dovrebbe smettere di intrufolarsi negli affari interni degli stati arabi: "ritirate i vostri uomini dall'Egitto, dalla Siria e dalla Libia. In Egitto stiamo combattendo la povertà cagionata da tante guerre. Abbiamo già i nostri problemi. Non vi aspettate che gli egiziani vi diano più di quanto vi hanno già dato. Ne abbiamo abbastanza di quanto avete cagionato al nostro stato".

   Il quotidiano Al-Bashayer: "Lo standard di vita di un cittadino gazawo è ben più alto di quello di un egiziano. Il povero in Egitto è in una condizione di bisogno ben maggiore del palestinese della Striscia. Che il Qatar spenda tutto il denaro che vuole per Gaza. Non spediremo niente all'infuori di ciò che non occorre agli egiziani".

   Quando Amr Adeeb, un famoso giornalista e conduttore televisivo, ha criticato il "silenzio" di Al Sisi rispetto alla guerra di Gaza, molti egiziani lo hanno invitato a tacere: "Hamas è responsabile della morte di molti egiziani", fu il coro.

    Hamdi Bakhit, ex generale: "Israele dovrebbe ri-occupare la Striscia di Gaza, perché sarebbe meglio della dominazione di Hamas".

    Amany al-Khayat, presentatore televisivo, ha accusato Hamas di raffigurarsi come vittima di Israele per indurre l'Egitto a riaprire il valico di Rafah al confine con l'Egitto: "Hamas farà pagare ai palestinesi un prezzo molto alto per superare la sua stessa crisi. Non dobbiamo dimenticare che Hamas è il braccio armato del movimento terrorista dei Fratelli Musulmani".

    Ahmed Qandeel, direttore del Programma di Studi Energetici al think-tank Al-Ahram Strategic Studies, ha denunciato come "idiota" il lancio di missili verso la centrale nucleare di Dimona, ricordando che ciò minaccia la vita degli stessi egiziani e di tutti gli arabi: "l'Egitto deve adottare misure precauzionali". In risposta a questo commento, un egiziano aggiunse: "che Dio possa rendere lo stato di Israele vittorioso nella guerra al terrorismo di Hamas durante questo mese di Ramadan".

    Mustafa Shardi, giornalista: "Nessun paese arabo ha fatto tanto per i palestinesi quanto l'Egitto. Perché Hamas non va da Erdogan? dov'é Erdogan quanto più hai bisogno di lui? perché non parla? se dovesse aprire la bocca, gli lanceranno contro una scarpa. Il popolo egiziano si chiede: dove eravamo quando la gente era sequestrata e condotta nella Striscia di Gaza? Hamas dovrebbe spiegare le migliaia di tunnel scavati per contrabbandare. E hanno i loro conti ben custoditi nelle banche svizzere!".


Mohamed Dahlan, ex responsabile della sicurezza dell'ANP, prevede che l'Egitto non farà nulla per salvare Hamas: "l'Egitto non interverrà per interrompere la guerra a Gaza perché Hamas ha cospirato con i Fratelli Musulmani contro l'Egitto. Hamas ha collaborato con i Fratelli Musulmani, e contro l'esercito del Cairo".
Dopo che il presidente dell'ANP Mahmoud Abbas telefonò ad Al Sisi per sollecitarlo a lavorare per un cessate il fuoco immediato fra Israele e Hamas, ha ammesso che il suo ascendente nei confronti di Al Sisi è calato. Secondo Abu Toameh, Sisi - come altri egiziani - è deliziato nel vedere Hamas pesantemente colpita.

* Surprising Support for Israel, not Hamas
su danielpipes.org.

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