giovedì 6 febbraio 2014

Vacante il posto di Alto Diffamatore d'Israele

La buona notizia: dopo sei anni di pessima condotta, di insulti nei confronti di Israele, di dichiarazioni infamanti e razziste nei confronti dello stato ebraico, che hanno scatenato più volte le proteste di Gerusalemme, di altri capitali mondiali e dello stesso segretario generale Ban Ki-moon; Richard Falk sta lasciando il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite.
L'organismo, che accoglie al suo interno autentici paladini dei diritti umani come Cina, Cuba Russia e Arabia Saudita, e che sostiene apertamente il terrorismo di Hamas e le strampalate teorie complottistiche sull'11 settembre, si priverà fra poche settimane della collaborazione di Falk: giunto ad essere accusato di antisionismo persino da Amnesty International, altrimenti tristemente nota con il poco edificante appellativo di "Amnesy", per le omissioni rumorose nelle denunce di violazioni dei diritti umani perpetrate fra gli altri in Siria e in altri stati arabi.
La brutta notizia? è che scalpitano (in)degni successori, ansiosi di tacere sui maltrattamenti di giornalisti e blogger da parte dell'Autorità Palestinese a Ramallah, sulla corruzione e sul malgoverno di Hamas a Gaza, e sui ripetuti attacchi palestinesi nei confronti di Israele; salvo puntare il ditino ipocrita nei confronti di Gerusalemme, rea di presunte e mai provate e comprovate violazioni.


Fra gli aspiranti alla poltrona di Richard Falk figurano:

1) Phyllis Bennis, distintasi per la spregevole affermazione «i palestinesi non erano nazisti (ma hanno attivamente collaborato con essi, NdR), e non hanno avuto alcuna responsabilità nell'Olocausto (ingenuamente la Bennis non nega la Shoah); ma ne stanno pagando il prezzo». La sua attiva collaborazione con Falk è arrivata addirittura ad irritare l'Autorità Palestinese, quando è stato diffuso un documento apertamente elogiativo di Hamas. Al pari del suo auspicato predecessore, è sciaguratamente ebrea.
2) Christine Chinkin, giunta ad una incollatura da Falk nel 2008, ci riprova quest'anno. A suo credito ha il merito di aver partecipato alla stesura del famigerato rapporto Goldstone, che nella versione iniziale addossava ad Israele parte delle responsabilità per i fatti dell'operazione Piombo Fuso del 2008-2009. Più tardi il giudice sudafricano avrebbe pubblicamente ritrattato le sue accuse, basate su informazioni parziali e distorte, guadagnandosi gli strali della Chinkin.
3) Michael Mansfield si è guadagnato il titolo di aspirante alla poltrona di Richard Falk per aver preso parte ai "lavori" del "tribunale Russell", una specie di organismo giurisdizionale del popolo incaricato di collocare sul banco degli imputati - manco a dirlo - l'intero stato di Israele.

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