mercoledì 4 dicembre 2013

Il pallone da' un calcio all'antisionismo (per ora solo a Francoforte)

Molti appassionati di calcio sono indignati per la scelta del capo della FIFA di assegnare al Qatar i campionati mondiali di calcio del 2022; financo consentendo di disputare gli incontri durante l'inverno, per non rischiare insolazioni e collassi ai "poveri" giocatori. Il potere del denaro, e l'influenza di Al Jazeera - riuscita a persuadere un laboratorio svizzero ad emettere un comunicato con cui "non esclude" in modo abbastanza rocambolesco la morte per avvelenamento da polonio di Arafat; mentre il resto del mondo scientifico ha escluso questa eventualità - sono riusciti a far andare di traverso quel poco di "bello" che ancora conserva il calcio.
Ma non tutto è perduto. Magari bisogna scendere di livello: nei campionati nazionali, meglio ancora nelle serie inferiori.
Accade che in Germania, nella locale serie B, una squadra di Francoforte, il FSV, abbia deciso di rescindere il contratto di sponsorizzazione che lo legava economicamente ad una compagnia aerea saudita; visto il diniego arabo di imbarcare a bordo cittadini israeliani. Una forma di discriminazione di stampo quantomeno antisionista che ha indignato l'opinione pubblica locale, inducendo i vertici della squadra a spedire la lettera di rescissione del contratto.
Chissà se trapelerà la circostanza che il neo-sindaco di New York, di origini italiane - che farebbe notizia ogni giorno nel nostro paese se esclamasse affermazioni retoriche da quattro soldi che tanto gonfiano d'orgoglio l'italico petto - ha chiesto che le linee aeree saudite siano bandite dagli aeroporti della Grande Mela, in virtù delle sue politiche discriminatorie.
L'orientamento non è cambiato dopo l'elezione a sindaco di De Blasio. E in Italia? riporteremo anche questa volta le esternazioni del nostro lontano e illustre conterraneo? Chissà se i giornaletti se ne accorgeranno. Nel frattempo, forza Fußballsportverein Frankfurt!

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