mercoledì 23 ottobre 2013

La saggezza di Hitler al servizio dei palestinesi

Una certa storiografia cerca di ripulire il giudizio un po' compromesso di personaggi storici, visti nel privato: si tenta di mettere in secondo piano le loro gesta non proprio eroiche, per riferirci l'immagine di uno statista scrittore di versi nel tempo libero, o collezionista maniacale di francobolli, o compositore di improbabili note musicali. Il tentativo alle volte riesce, altre produce un risultato grottesco, che non mitizza l'immagine compromessa.
Difficile scagionare Hitler dalle sue atrocità. Qualcuno cerca di riporne l'effigie su foschi calendari, o su bottiglie di vino ad alto contenuto alcolico, nella speranza che stordisca a sufficienza l'avventato compratore alla ricerca di memorabilia e paccottiglia da mostrare ad amici altrettanto ottusi. Difficile credere che ci sia qualcuno disposto a sorridere di fronte a figure e figuri del nazifascismo, senza supporre la necessità un immediato trattamento sanitario obbligatorio.
Il tentativo di proporre Hitler non per i suoi crimini, ma per la sua "saggezza", è esercizio abituale nei territori palestinesi. Un paio d'anni fa l'UNESCO ritirò imbarazzata il patrocinio fornito ad una rivista giovanile pubblicata nell'ANP ("Zayzafuna"), dopo aver scoperto che il mensile esaltava e ammirava Hitler, per lo sterminio perpetrato degli ebrei.
Ci risiamo. La stessa pubblicazione è balzata agli "onori della cronaca" (si fa per dire) per aver esaltato l'arguzia e la saggezza del capo del Terzo Reich. A beneficio dei meno esperti di storia, e di questi innocenti ragazzini non proprio a loro agio con le dotte citazioni, Zayzafuna ha pubblicato nel numero di agosto una raccolta di sagge citazioni che sarebbero state pronunciate dal capo del nazismo. Autentiche perle di saggezza come «se ricevi un calcio in culo, vuol dire che sei avanti a tutti». Le citazioni sono peraltro difficilmente riconducibile ad Hitler: nella maggior parte dei casi, si tratta di distorsione e modifica grossolana di citazioni senza autore accertato. Ma è evidente il tentativo di far passare Hitler come persona saggia ed equilibrata.
Educare i palestinesi sin da piccoli a coltivare il culto del disprezzo degli ebrei. Questa deve essere la missione di una rivista, dedicata alla gioventù palestinese, che annovera nel "comitato scientifico" fra gli altri il viceministro palestinese per la pubblica istruzione. Nessun problema se ciò comporta la riabilitazione di spregevoli personaggi. D'altro canto, fra palestinesi e nazisti c'è sempre stata una certa intesa; come dire, un certo feeling. Il Gran Muftì di Gerusalemme, Haj Amin al-Husseini (fra l'altro, zio e guida spirituale di Yasser Arafat), si incontrò più volte proprio con Adolf Hitler, per concordare e organizzare le modalità di eliminazione fisica totale degli ebrei in Medio Oriente. E fra i due, bisogna dirlo, c'era sincera amicizia e genuina stima reciproca.
Di sicuro è questa la strada giusta per conseguire la pace, devono pensare a Ramallah e dintorni.

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