lunedì 27 maggio 2013

Sanità israeliana, insanità palestinese

Al-Hayat, quotidiano ufficiale dell'Autorità Palestinese, riporta la visita del ministro della sanità di Ramallah presso l'ospedale Hadassah a Gerusalemme, rilevando come il 30% dei pazienti del nosocomio sia palestinese, e sottolineando il programma di formazione e specializzazione a favore di 60 medici e infermieri palestinesi. Ne abbiamo parlato qui qualche settimana fa, e fa piacere che da parte palestinese ci sia l'onestà per riconoscere questo bel gesto.
Purtroppo le belle notizie finiscono qui. Nei pressi di Gaza una donna incinta di 25 anni è stata selvaggiamente picchiata a morte dalla suocera e dai parenti del marito. Anche il bambino di 7 mesi che aveva in grembo è morto. La sua colpa? essere entrata in cucina senza preventivamente accertarsi che la suocera fosse uscita da quella stanza. Immediata la ritorsione: pugni e calci in testa, all'addome e sulla schiena da parte di suocera e cognata, mentre il cognato sferrava violenti colpi con un tubo di ferro (H/t: Elder of Ziyon). Gli aguzzini l'hanno abbandonata sull'uscio di casa, dove è stata raggiunta, priva di vita, da un'ambulanza.
E magari qualcuno troverà il coraggio di addossare ad Israele la responsabilità di questa barbarie.

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