
Il reportage di Channel 10 evidenzia il ruolo di Marwan Barghouti nel sobillare la popolazione palestinese, organizzando e alimentando le sommosse, che avrebbero provocato nei mesi successivi diverse migliaia di morti. Un copione che si sta tristemene ripetendo.
Da alcuni giorni i detenuti palestinesi nelle carceri israeliane, responsabili di diversi attentati, rifiutano sistematicamente gli alimenti forniti dall'amministrazione penitenziaria. La morte di un detenuto nel carcere di Meggido, arrestato per terrorismo e sofferente di cuore, è stata strumentalizzata per alimentare i disordini nelle principali città del West Bank. Una autopsia condotta da medici indipendenti in presenza di sanitari palestinesi ha escluso alcun maltrattamento, rivelando soltanto alcuni segni lasciati sulla pelle del petto dal defibrillatore usato per tentare una disperata rianimazione. Ma il governo di Abu Mazen sta soffiando sul fuoco, alimentando la falsità di una tortura che il detenuto avrebbe subito (e perché mai: stava scontando la sua pena, perché avrebbe dovuto subire questo trattamento?). Diversi gli assalti alle famiglie israeliane, con tentativi di vero e proprio linciaggio. Se non si registra il bagno di sangue degli attentati omicidi e suicidi del 2000, è solo grazie alla barriera difensiva che negli anni passati il governo israeliano ha costruito al confine, sollevando l'indignazione di chi desiderava una soluzione drastica alla questione arabo-israeliana: l'eliminazione fisica di tutti gli ebrei.

E' un piano che si gioca sulla pelle della gente, e rischia di sfuggire di mano ai suoi organizzatori; a vantaggio di formazioni più radicali: Hamas scalpita per rovesciare la leadership di Abu Mazen nel West Bank, e in una eventuale elezione risulterebbe comunque vincente. Il tentativo di sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale è finora fallito: complice una gestione grottesca delle sollevazioni. Ieri militanti filopalestinesi hanno dovuto ammettere con imbarazzo di aver diffuso immagini che ritraevano palestinesi in sommossa risalenti a quattro anni fa; ma soltanto dopo essere stati scoperti.
Come molti hanno previsto, il gesto unilaterale di Abu Mazen alle Nazioni Unite di tre mesi fa, lungi dall'avvicinare la pace, l'ha allontanata irrimediabilmente. Mentre Ramallah continua a rifiutare i colloqui con la controparte israeliana, accampando diverse scuse.

In realtà la cosiddetta seconda intifada si stava preparando da molto ma molto prima di quel fatidico luglio 2000:
RispondiEliminahttp://ilblogdibarbara.ilcannocchiale.it/2006/09/29/passeggiata_intifada.html
(interessanti anche alcune notizie contenute nei commenti)