giovedì 25 ottobre 2012

Continuano le torture dei palestinesi

Meglio tardi che mai. Human Right Watch, un'organizzazione finora gravata da manifesta miopia congenita - è molto attenta a produrre documenti critici su Israele, mentre finora non ha avuto molto da obiettare di fronte alla repressione siriana (oltre 30 mila morti. E dire che il blog più piccolo e insignificante della Terra denunciò la strage sin dagli albori) - continua ad attaccare Hamas, l'organizzazione terroristica che ha appena steso un tappeto rosso (sangue) davanti ai piedi dell'emiro del Qatar, giunto nella Striscia per fornire generose elargizioni.
Il passaggio dell'enclave palestinese dall'orbita sciita dell'asse Iran-Siria, all'orbita sunnita (Egitto/Qatar), sta coincidendo con una recrudescenza degli attacchi nei confronti delle città meridionali israeliane; e con una sempre più insistente denuncia delle torture praticate impunemente da Hamas nei confronti dei palestinesi. E' come se fosse saltato un tappo: come se oggi si potesse dire ciò che prima era inopportuno rendere noto.
Ad ogni modo, dopo la denuncia di qualche settimana fa, HRW torna alla ribalta per denunciare la morte di Adel Razeq, membro delle brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas, arrestato con un falso pretesto e torturato fino a provocarne la morte. In circostanze simili Hamas avrebbe ucciso almeno tre persone negli ultimi cinque anni, malgrado le timide condanne di circostanza giunte dall'Unione Europea.
In una risposta consegnata all'agenzia Reuters, un esponente di Hamas ha sostenuto che il rapporto di HRW contiene molti errori. Di punteggiatura?.

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