mercoledì 10 ottobre 2012

I pericoli per gli ebrei in visita al Monte del Tempio

Un non ebreo farà sempre fatica a capire perché il Monte del Tempio, luogo sacro per eccellenza della religione ebraica, sia affidato alle cure del WAQF, sorta di fondazione islamica il cui compito fondamentale è quello di amministrare e gestire la moschea di Al Aqsa nella città vecchia di Gerusalemme. Dopo la Guerra dei Sei Giorni del 1967 che finalmente ricongiunse la parte orientale della città a quella occidentale, ponendo termine a 19 anni di occupazione giordana, il governo israeliano acconsentì che il WAQF conservasse questa sorta di antica giurisdizione sui luoghi sacri dell'Islam; che finiscono per combaciare con i luoghi sacri dell'ebraismo.
Il fatto è che le "autorità" sono assolutamente intransigenti. Così, non solo è vietato agli ebrei pregare; ma anche soltanto chiudere gli occhi, raccogliendosi in meditazione; o, a discrezione delle guardie, semplicemente restare immobili davanti al Muro Occidentale (cioé che resta dell'antico Tempio di Gerusalemme). La reazione può essere dura e il WAQF ha l'autorità di denunciare i contravventori alla polizia municipale, che a sua volta è costretta a prendere formali provvedimenti.

Queste immagini sono state rese note da Israel National News, e testimoniano il maltrattamenti subiti da un ebreo, in visita sul Monte del Tempio, ad opera di un soggetto riconducibile al WAQF. Il video è stato girato da in occasione della festività del Sukkot, celebrata sin dalla distruzione del Secondo Tempio di Gerusalemme nel 70 d.C.
Il gruppetto di fedeli è stato scortato a distanza ravvicinata da una pattuglia di quattro poliziotti, e due agenti del WAQF. Alla fine del pellegrinaggio, il gruppo è stato affrontato con crescente aggressività da uno di questi due agenti, che ha sferrato calpi e pugni all'indirizzo dei malcapitati. La piccola comitiva è stata di lì a breve circondata da altri arabi, con intenti tutt'altro che amichevoli.
La polizia locale, come in altre circostanze simili, è apparsa debole e balbettante rispetto all'aggressione, alle minacce subite e alle intimidazioni; limitandosi a portare fortunosamente in salvo i malcapitati. Simili episodi qui sono all'ordine del giorno, risultano tollerati dalle autorità, e prima di tutto trascurati dal governo; in ossequio ad una concessione che è stata accolta in termini decisamente più estensivi del ragionevole.

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