giovedì 13 settembre 2012

L'ultima follia di "Mel Brooks" Ahmadinejad

I satrapi mediorientali continuano a fornire materiale per i comici. Dopo i jeans venduti ai giovani egiziani che ne ridurrebbero la fertilità, dopo gli squali sionisti sguinzagliati nel Mar Rosso per far collassare il turismo costiero, dopo gli avvoltoi-spia al servizio del Mossad, dopo i polli israeliani che affamano gli egiziani; ecco un'altra geniale trovata di quella dannata macchietta che risponde al nome di Mahmoud Ahmadinejad.
Il presidente dell'Iran ha accusato l'Occidente di danneggiare il suo paese. Non con le sanzioni economiche che stanno mettendo in ginocchio l'economia di Teheran (al mercato nero il cambio è in caduta libera da diverse settimane; ma ciò non sta impedendo di portare avanti il programma atomico degli ayatollah); bensì con un sabotaggio delle nuvole che sorvolano i campi, inaridendone il prossimo raccolto.
La siccità colpirebbe i tre quarti delle piantagioni, denuncia il ministro della cultura, dopo aver benedetto la costruzione di un museo a Gaza in onore dei terroristi islamici. Più brillante la conclusione di Ahmadinejad, secondo cui l'Occidente prosciugherebbe le nuvole islamiche, per alimentare quelle che bagnano i raccolti di Europa e Stati Uniti.

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