mercoledì 18 luglio 2012

Poveri bambini

L'indottrinamento deve cominciare da giovani. Possibilmente da piccoli, quando le giovani menti sono ancora plasmabili e incapaci di distinguere la verità dalla manipolazione. Non sorprende che da adulti i destinatari di queste "attenzioni" coltivino il desiderio di rinunciare al bene supremo della vita per assecondare le aspirazioni terroristiche: morte per morte.
Così, mentre a Ramallah il governo di Abu Mazen intitola un campo estivo giovanile a Dalal Mughrabi, terrorista che nel 1978 intercettò un bus, uccidendo 37 israeliani, fra i quali 12 bambini; a Gaza l'ONU alza bandiera bianca, cedendo completamente ad Hamas l'organizzazione dei summer camp giovanili.
Come riporta l'Associated Press, la mancanza di fondi ha costretto l'agenzia delle Nazioni Unite a chiudere i propri campi estivi, in passato peraltro ostracizzati e oggetto di intimidazioni e minacce da parte dell'organizzazione terroristica che governa Gaza da cinque anni. Duecentocinquanta mila bambini non potranno più accedere a queste strutture per giocare, per divertirsi, per studiare.
Potranno però servirsi delle strutture di Hamas, dove si apprende l'odio, la discriminazione, le marce militari, l'indottrinamento ideologico e politico; persino l'uso delle armi (giocattolo, si spera). Triste la testimonianza riportata di Emad Abdullah, 42 anni, padre di tre bambini: «quest'anno li abbiamo tenuti a casa perché non volevamo che fossero indottrinati. Ma se il campo dell'ONU non riaprirà il prossimo anno, saremo costretti a mandarli al campo estivo di Hamas per consentire loro un po' di svago».

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