giovedì 8 marzo 2012

Pensiamo oggi soltanto alle donne meno fortunate



8 marzo, festa della donna. Riflettiamo tutti sulla posizione drammatica della donna nell'islam. Non generalizziamo, per carità, ma la shaaria ammette la flagellazione della donna, molto praticata in alcuni paesi (Pakistan, per esempio). Le donne sono nascoste, discriminate, e talvolta rese oggetto di violenza, mutilate, stuprate, sfigurate con l'acido, private della dignità se non della vita.
Sul canale americano HBO e sul National Geographic Channel è andato in onda un documentario-pugno allo stomaco che bisognerebbe vedere, se non fosse che rischieremmo di pagare noi il conto di queste infamie.



Sul Washington Post si legge «Il presidente Karzai ha appoggiato un documento del Consiglio degli Ulemi, che ammette la pratica della punizione della moglia soltanto a certe condizioni. Il documento rappresenta un notevole passo in avanti nella condizione della donna in Pakistan.
Fra le condizioni: le donne non devono viaggiare senza un guardiano maschio, e non si devono mischiare con uomini strani nelle scuole, nei mercati o negli uffici. La punizione fisica è vietata se non ci sono motivi diversi da quelli contemplati dalla legge coranica».

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