venerdì 7 ottobre 2011

Ritorna il giudice Goldstone



Vi ricordate il giudice Goldstone? E' il magistrato sudafricano nominato dalla "Commissione per i diritti umani" dell'ONU (massì, quella di cui fanno parte paesi all'avanguardia nella tutela della donna, nel rispetto degli omosessuali, nel trattamento delle minoranze, nella salvaguardia delle opposizioni: Libia, Iran, Siria, Cuba, Sudan, Corea del Nord, e cagnaglie varie...) per indagare sulle responsabilità di Israele e Striscia di Gaza nell'ambito dell'operazione "Piombo Fuso" tenutasi fra la fine del 2008 e l'inizio del 2009. Operazione inevitabile dopo la gragnola di missili e razzi lanciati a cadenza quotidiana contro la popolazione civile del sud di Israele. Quell'operazione mirò a rimuovere la minaccia dei terroristi di Hamas, e si concluse con un numero di vittime notevolmente inferiore a quello conclamato dall'organizzazione fondamentalista islamica, dedita nella circostanza alla pratica degli "scudi umani" e all'utilizzo dei tetti di scuole e moschee come rampe di lancio.
Il giudice Goldstone emise un rapporto tremendamente sbilanciato, in cui le responsabilità erano divise. Soltanto due anni dopo, ad aprile di quest'anno, il magistrato sudafricano ha recitato tardivamente il mea culpa, riconoscendo che avrebbe emesso una sentenza ben diversa, se allora avesse conosciuto le informazioni che di fatto scagionano Israele da responsabilità, lasciando sul banco degli imputati Hamas, che però è stato prevedibilmente risparmiato dal ludibrio internazionale.

Il famigerato giudice Richard Goldstone ritorna ora di attualità: dovrà nominare i magistrati che faranno parte della Corte di Giustizia Internazionale dell'Aja. E' l'organismo giudicante a cui accedono gli stati che fanno parte dell'ONU; inclusi i non-membri, come potrebbe presto diventare la "Palestina". Facile profetizzare che il magistrato selezionerà soggetti pesantemente sbilanciati a favore dello stato ebraico. Facile supporre che la commissione non troverà il tempo per denunciare il massacro dei curdi ad opera della Turchia, la decimazione dei cristiani copti in Egitto, le tremila vittime civili della repressione siriana e il genocidio sudanese. Indovinate in che direzione volgerà la sua attenzione il nuovo collegio giudicante che sta per insediarsi?

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