domenica 21 agosto 2011

Detto in altre parole

L'Austria organizza un atto terroristico ai danni dell'Italia: lancia dei missili e colpisce un autobus, uccidendo otto persone e ferendone una trentina. Un atto di guerra? beh, sì...
Degno di suscitare una reazione? sì, se si ritiene che l'atto possa essere perpetrato. Ma nel frattempo che succede? che la Germania punta i piedi all'ONU e impedisce che venga emessa una risoluzione di condanna nei confronti dell'Austria. Pazzesco, no?

Ma dopotutto è quanto successo in Israele, dove un autobus di linea è stato raggiunto dai missili lanciati dal Sinai (Egitto) da terroristi palestinesi provenienti da Gaza, e penetrati in Egitto per l'abbandono dei confini da parte dell'esercito privo delle direttive in tal senso di Mubarak (ci stanno facendo rimpiangere un dittatore...)
Succede che l'aggressione terroristica fa morti e feriti, scatena la naturale reazione israeliana, ma il Libano, governato di fatto da Hezbollah (legato ai terroristi di Hamas che comandano a Gaza) punta i piedi e vieta che venga emessa una risoluzione di condanna nei confronti dei palestinesi.

Adesso tutto diventa più comprensibile e meno pazzesco: Israele deve salire sempre sul banco degli imputati, non sia mai che possa risultare vittima. Solo le vittime dell'Olocausto fanno tenerezza e pietà; non gli ebrei di oggi. Dal 1948 in poi soltanto gli israeliani ammazzati dagli Scud di Saddam Hussein hanno commosso il mondo: la reazione allora fu la totale passività di fronte agli eventi.

Nessun commento:

Posta un commento