venerdì 17 giugno 2011

E lo potevate dire prima che non era una missione umanitaria!...



Dunque a quanto pare alla fine del mese la seconda edizione della "Freedom Flottilla", che l'anno scorso cercò di forzare il blocco navale posto in essere davanti alle coste di Gaza, farà a meno della nave simbolo: la Mavi Marmara; pare per "motivi tecnici".
Ciò non impedirà ad altre navi di essere armate e di partire alla volta del Mediterraneo orientale. Ma senza il contributo dell'IHH, la ONG turca filo-palestinese e legata ad Al Qaeda, che si dice ora impegnata ad assistere i profughi siriani in fuga verso la Turchia dal regime sanguinario di Assad. D'altro canto, dicono loro, a Gaza non c'è più ormai un'emergenza umanitaria.

Militanti legati all'organizzazione che lo scorso anno tentò di sbarcare illegalmente a Gaza hanno affermato che ciò non li dissuaderà dal tentare un'altra forzatura del blocco deciso da Israele per impedire che armi e munizioni giungano al regime estremista di Hamas. Dicono che il reale obiettivo non era quello di portare cibo, medicinali e aiuti umanitari ai palestinesi - che in effetti ricevono quotidianamente tonnellate di questi generi dai varchi di Erez al confine con Israele e Rafah al confine con l'Egitto. D'altro canto, i medicinali e i generi alimentari che l'anno scorso sono stati rinvenuti all'interno delle navi sequestrati erano perlopiù scaduti o inutilizzabili.

Dicono questi "galantuomini" che il reale scopo è quello di "denunciare l'«occupazione israeliana»".
Forse è persino inutile ricordare loro che Israele ha abbandonato unilateralmente la Striscia di Gaza da ben sei anni, e che questa terra è amministrata (non certo democraticamente: con un colpo di stato) dal movimento palestinese Hamas dal 2006: cioé da cinque anni.
E possiamo stare sicuri che c'è ancora qualcuno in giro che crede che la Striscia di Gaza sia ancora occupata...

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