sabato 4 giugno 2011

ANP: "non abbiamo mai inteso riconoscere Israele"



"Fatah non ha mai riconosciuto il diritto di Israele ad esistere e non potrà mai farlo". Lo sostiene Azzam al-Ahmed, braccio destro di Abu Mazen nella "moderata" ANP, che governa la Cisgiordania, e che ha stretto un'allenza con Hamas - che governa Gaza, dopo alcuni anni in cui per conoscersi meglio si sono arrestati e torturati a vicenda.
Questo svela finalmente la reale natura della "parte moderata" della dirigenza palestinese: altro che territori occupati, altro che qualche chilometro quadrato da riconsegnare ai palestinesi, altro che Gerusalemme Est. La dirigenza palestinese vuole tutta Israele, "dal Giordano al mare". Poveri illusi europei, che pensavano di poter saziare le brame di questi loschi figuri con qualche concessione.

Dunque Al Fatah condivide la politica di Hamas, che nel proprio atto costitutivo prevede (art. 7):

"L’Ultimo Giorno non verrà finché tutti i musulmani non combatteranno contro gli ebrei, e i musulmani non li uccideranno"

oppure, più avanti, all'articolo 15:

"il jihad diventa un obbligo individuale per ogni musulmano. Questo richiede la propagazione di una coscienza islamica tra il popolo a livello locale, arabo e islamico. È necessario diffondere lo spirito del jihad all’interno della umma, scontrarsi con i nemici, e unirsi ai ranghi dei combattenti".

Non che la parte "moderata" scherzi:

"La lotta armata è la sola via per liberare la Palestina. E' la strategia generale non solamente una fase tattica" (art. 9 dello statuto dell'OLP, di cui l'AP di Abu Mazen è espressione).

Tutto bene, se non fosse che a settembre questi "signori" chiederanno all'assemblea generale dell'ONU il riconoscimento come stato.
Come ciò si possa conciliare con gli intenti bellicosi resta un mistero. Se è vero che, se non è cambiato stanotte, lo statuto dell'ONU da alcuni decenni recita:

"Tutti gli Stati Membri dirimeranno le proprie controversie internazionali con mezzi pacifici in modo che la pace, la sicurezza internazionale e la giustizia non siano messe in pericolo".
"Nelle rispettive relazioni internazionali gli Stati Membri dovranno astenersi dalla minaccia o dall'uso della forza contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica di qualsiasi Stato".
"Possono diventare membri delle Nazioni Unite tutti gli Stati amanti della pace che accettino gli obblighi del presente Statuto e che a giudizio dell’Organizzazione, abbiano la capacità e la volontà di adempiere tali obblighi"

Dopotutto, però, se i palestinesi sono davvero intenzionati ad ammazzare qualche milione di ebrei, in nome della pace universale, potremmo anche fare una piccola eccezione, e concederlo loro, no?...

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